venerdì 19 luglio 2013

Jovanotti Backup tour - Lorenzo negli stadi 2013 - Firenze 23 giugno

Tutto ha inizio lo scorso 28 dicembre quando scartando i regali del mio amore (che ogni tanto riesce a farne qualcuna giusta) mi imbatto nel biglietto del concerto del mitico e (dopo averlo visto posso dirlo) indistruttibile JOVANOTTI. Dopo mesi di trepidante attesa finalmente arriva la data fatidica: 23 GIUGNO. Il caldo dei giorni precedenti ci ha messo non poca ansia ma le nostre preghiere hanno portato buoni risultati: caldo si ma relativamente sopportabile. Tutto pronto, panini col prosciutto crudo compresi... Pessima scelta per un concerto! Dimenticavo di dire che siamo sul prato, allo stadio Artemio Franchi, noto per il suo essere COMPLETAMENTE aperto, è vero ho detto che il caldo è sopportabile ma stiamo pur sempre parlando di giugno e stare sotto il sole, con bottiglie che diventano borse dell'acqua calda in tempo zero, massa di gente tra te e i bagni.. Il panino col prosciutto CRUDO non è proprio il massimo! Ammetto le mie colpe ma li abbiamo preparati di fretta e io mi sono fiondata sulla prima cosa che ho trovato sul tavolo... Però tesoro tu proprio il prosciutto CRUDO dovevi comprare??? L'apertura dei cancelli è prevista per le 16 e noi, puntuali come due orologi svizzeri arriviamo a destinazione...
Missione numero 1: ricerca degli ingessi 8 o 3, trovati ma non prima di aver detto ciao ciao alla crema solare che non può venire con noi... è stata utilizzata solo una volta ;( Consiglio: se la vostra ragazza prova a mettere nello zaino per il concerto la crema appena comprata IMPEDITEGLIELO!) Mentre cerchiamo di raggiungere la fine della fila vediamo anime pie che rinfrescano la folla con getto d'acqua sublime... Ovviamente il getto sparisce quando arriviamo noi ma questa è un'altra storia. I costumi impazzano insieme a cappellini, fasce e braccialetti che si illuminano venduti per beneficenza vicino allo stadio, i cori pro Jova cominciano a farsi sentire e magicamente i cancelli si aprono e le urla delle ragazzine in cerca di un posto sotto il palco ci dicono che il più grande spettacolo dopo il big bang sta per avere inizio.

Impossibile stabilire un'età media dei fan, Jova, in trent'anni di carriera è riuscito a guadagnarsi l'affetto di intere generazioni e infatti non è difficile scontrarsi con bambini accompagnati da nonni. Si respira un'aria di grande festa, visi diversi, accenti diversi uniti dalla stessa passione. Lo stadio comincia a riempirsi e i venditori di bibite fresche, birra e gelati cercano di farsi spazio con i loro "frigoriferi" presi d'assalto. Il sole si fa sentire e quando passa la nuvola che per pochi minuti lo copre non può che sprigionarsi un boato di gioia, in questo momento, perdonaci Jova, ma è lei la vera star! Arrivano le 19 e cominciano le spinte contro il palco... Un palco che abbraccia il pubblico nel vero senso della parola, con le sue passerelle sembra volerci abbracciare e mescolarsi con noi. Fanno da sfondo il maxischermo da 600 metri quadrati (scusate se è poco) che proiettano video o meglio scenografie, degne cornici dei pezzi in scaletta.
Si comincia..... Ad aprire il concerto ci pensano i Tre allegri ragazzi morti con il loro punk rock italiano iniziano a scaldare l'atmosfera, anche se non sono ancora in molti a conoscerli (speriamo in meglio per il futuro aggiungerei). A seguire dj Ralf

e il prato sembra decollare, braccia che vibrano verso il cielo, corpi che non possono stare fermi.... Si direi che Ralf è decisamente l'antipasto più azzeccato per un cenone che promette di essere ottimo. Ma il tempo dell'antipasto è terminato e adesso è tempo di sfamare migliaia di ragazzi che, almeno per questa sera possono sentirsi fortunati. Lo stadio è in fibrillazione e dagli spalti parte l'immancabile aola, protagonista immancabile di ogni concerto. Eccoci, ci siamo, il Backup Tour Lorenzo negli Stadi ha finalmente, e questa volta davvero, inizio....

 Sulle note di They call me trinity di Ennio Morricone, adesso è veramente questione di attimi, l'emozione dell'attesa è inconfondibile....Dal fondo del palco compare una giacca gialla e rossa con pantaloni blu: é lui, è arrivato e intona il classico e intramontabile Ciao mamma, lo stadio si infiamma, migliaia di voci che all'unisono lo accompagnano urlando "ciao mamma guarda come mi diverto e da questo momento parte un continuo viaggio tra passato e presente che passa per megamix e torna a La mia moto prima di fermarsi alla romanticissima Serenata rap cantata con quel mazzolino di fiori, ricordo del video che ha fatto sognare e sospirare generazioni di ragazze. La parte elegante del concerto è arrivata e come una star che si rispetti arriva il momento del primo cambio d'abito di Lorenzo: giacca camicia e papillon accompagnano alla perfezione gli stivaletti dorati per Tutto l'amore che ho. Jova non si risparmia e ci regala anche qualche aneddoto sulla sua vita e, giocandoci, invita,specialmente i più giovani, a non arrendersi mai, a sbagliare e a ricominciare e se la voce che ci propina queste parole appartiene a una persona che grazie ai suoi rinnovamenti, grazie anche alle critiche subite, alle voci che la davano per finita è riuscita a riempire gli stadi di tutta Italia e a sbarcare oltre oceano, beh, forse, potremmo ascoltarla. A un discorso del genere non poteva che seguire un pezzone (passatemi il termine) "La gente della notte" le cui parole si adattano perfettamente al momento:
di notte le parole scorrono più lente
però è molto più facile parlare con la gente,
conoscere le storie, ognuna originale,
sapere che nel mondo nessuno è normale.
Ognuno avrà qualcosa che ti potrà insegnare,
gente molto diversa di ogni colore.
 A chiudere il blocco "Terra degli uomini" il brano a cui è stato attribuito il merito di aver rilanciato l'omonimo libro di Antoine de Saint-Exupery, si tratta infatti di una interpretazione dello stesso. Il video che accompagna la canzone è pura poesia, gioca sull'accostamento di coppie di immagini tra loro complementari, patatine e ketchup, sale e pepe, un bambino che piange e una bambina che ride, un bambino che dorme mentre un altro si sveglia, un pallone da basket che finisce nel canestro dell'immagine accanto, il bambino che muove i suoi primi passi per poi passare all'immagine successiva ormai invecchiato e munito di bastone, fino ad arrivare all'ultima sequenza che vede un bambino appena nato e un anziano morente... Un viaggio attraverso le nostre vite e le nostre emozioni che dura il tempo di una canzone, ma ci lascia un segno indelebile, è anche questo il potere della musica...

Si cambia ancora una volta e nuovi effetti techno precedono il nuovo cambio d'abito di Jova che adesso punta su un tripudio di colori per cominciare il suo duetto col pubblico: "Tanto tanto tanto" e noi siamo pronti ad urlare che ci piace TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO!! E continuiamo a ballare perché come ci ricorda il buon vecchio Jova :"dice il saggio: quando la situazione si complica, tu comincia a danzare!" E mentre ci canta "Io danzo"  noi danziamo con lui senza farcelo ripetere due volte perché non ci siamo mai sentiti così liberi!!
Con "Bella" si arriva al romanticismo di Lorenzo degli ultimi anni, ci ricorda che l'ha scritta per la moglie, lei è dietro al palco e quando, a fine canzone, la raggiunge per un bacio... ci si scioglie un po' tutti arrivando allo stato totalmente liquido  con i primi accordi di "A te", infatti bastano le prime note per farci entrare in una nuvoletta a forma di cuore dalla quale non riescono a sottrarsi neanche i cuori più duri!
Ok, basta cuoricini, altro cambio d'abito, diventa sportivo pantaloni rossi, maglietta e giacchino per dirci che il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi... (E la mia dolce metà si esalta), siamo nel vivo del gran finale, l'adrenalina non è scemata anzi, ogni canzone sembra caricarci il doppio e con l'ombelico del mondo ci scateniamo. Il tempo scorre senza dirci nulla e ci ritroviamo a cantare "Ragazzo fortunato" che porta ai saluti e  ringraziamenti di rito ma è ovvio, non ci può bastare e infatti, dopo le richieste di bis urlate con le ultime riserve di fiato.. eccolo di nuovo sul palco, nel suo completo dorato saluta, questa volta ahimè per davvero, con "Penso positivo" e come si fa a non pensare positivo con un grillo del genere sul palco che ci dice che possiamo farcela e noi, in questo momento sentiamo che ha ragione. Questa sera torniamo a casa con più di un pensiero positivo, domani è un altro giorno.
Grazie Jova, grazie Saturnino e company e grazie amore.