giovedì 27 febbraio 2014

Giro turistico di Torino

Gruppo di amici in visita a Torino, un weekend a disposizione e il dilemma: dove portarli??? Il capoluogo piemontese ha tanti scorci da scoprire e fare una selezione dei luoghi da visitare in due giorni scarsi può rivelarsi difficile se non impossibile ma niente panico!Tanto per cominciare, per una prima visita, un giro in centro è d'obbligo e se dal punto di partenza passa la metro, l'attrattiva comincia proprio da li! Per chi non lo sapesse, la metropolitana di Torino è la prima in Italia ad essere caratterizzata dal sistema di guida automatica, in parole molto povere, non c'è l'autista... E allora, una volta in carrozza, la regola numero uno è far sedere l'allegro gruppetto nel primissimo vagone, i primi posti, sono pensati per i bambini che si divertono a "guidare" il mezzo, come si può capire, la cosa diverte, e tanto, forse ancora di più anche i bimbi travestiti da turisti. Ovviamente, però, precedenza ai più piccoli.. Quelli veri. Prima fermata Porta Nuova. Subito fuori dalla stazione si ammira la prima delle più belle piazze torinesi, Piazza Carlo Felice, con il suo giardino all'inglese Sambuy, dal nome del sindaco della città dal 1883 al 1886, Ernesto Balbo Bertone di Sambuy. Accanto alla scenografia ricca di piante rare, svettano le statue dedicate allo stesso Sambuy, Edmondo De Amicis e Massimo D'Azeglio, tre personaggi che hanno contribuito a fare la storia di questi luoghi. Starete pensando: bello vedere i giardini, le piante, i fiori ma se piove, che si fa? Beh, i Savoia non dovevano per nessuna ragione bagnarsi il capo durante le loro passeggiate ed è per questo motivo che oggi possiamo godere di portici per 18 chilometri circa che fiancheggiano le eleganti strade e piazze, tra cui l'appena citata e che ci permettono di non rinunciare alle nostre passeggiate neanche in caso di bufera, male che vada, ci si può sempre rifugiare in uno dei bar storici della città come il famosissimo caffè Roma già Talmone, situato proprio all'inizio di Via Roma. Frequentato da Giolitti e non solo, il locale era fucina di incontri culturali e, i più golosi si leccheranno i baffi sapendo che e la lavorazione che si faceva del cioccolato, proprio tra queste mura, portò la città a diventare capitale del cosiddetto nettare degli dei.
Una pausa golosa prima di addentrarci nel tour? Con il palato addolcito dalle leccornie piemontesi, ci si può addentrare nella "chiquettosa" (passatemi il termine) via Roma che con i suoi negozi esclusivi, ci porta dritti dritti in piazza San Carlo, conosciuta anche come il salottino della città, prima e in piazza Castello poi. Ovviamente senza dimenticare piazza CLN, che gli amanti del cinema, non potranno non riconoscere come l'ambientazione scelta per le scene più celebri di Profondo Rosso. No no ok, basta, niente paura, un bel respiro e riprendiamo il nostro giro tra i negozi più alla moda e che ci accompagnano verso la magnifica piazza castello con il sontuoso palazzo reale e il poliedrico palazzo madama che ci racconta in breve la storia di Torino, il palazzo ebbe origine dalla porta romana, per diventare poi l'abitazione dei savoia. Non è finita qui... Una pausa e si riprende ;)

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domenica 2 febbraio 2014

Zattere e velieri i più opposti destini

" .... Per quelli che l'attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d'azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro. Al largo d'estate si incrociano zattere e velieri, i più opposti destini. La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati. Non risponde al saluto e all'aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro. Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro. Qualcuno di loro sorride a vedere l'immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così. Qualcuno di loro dispera di un mondo così. " - Erri De Luca, Storia di Irene - Leggendo Storia di Irene, sono rimasta colpita da questo passaggio, si parla di un viaggio diverso, un viaggio che a me non è toccato fare perché sono nata nella parte "fortunata" del mondo. Comunemente viene definito "viaggio della speranza". Donne, uomini, bambini afferrano le poche cose che hanno e fuggono alla ricerca di una vita semplicemente migliore, lontano da guerre, lontano dalla violenza, non importa cosa li aspetterà, sarà sicuramente migliore, sarà vita. Noi siamo qui a guardarli, gli sguardi spesso sono pieni di disgusto, di odio, "cosa vogliono?", "perché non stanno a casa loro" o ancora " ci rubano il lavoro, si prendono i nostri diritti". Prima di arrivare a queste conclusioni ci siamo mai fermati, anche solo per un attimo, a pensare alle loro vite, alla loro disperazione, a ciò che li ha spinti a salire su barconi improvvisati, senza avere nessuna certezza di arrivare a destinazione? Non è questa la sede giusta per parlare delle mie idee al riguardo mi piacerebbe però che tutti noi ci prendessimo un attimo per capire, per capirli o almeno provarci.