martedì 24 marzo 2015

La cultura non può morire

La riapertura del museo del Bardo prevista per oggi, è stata rimandata a domenica 29 marzo, preservando per la giornata appena conclusa soltanto una cerimonia aperta ai media. Il museo non tornerà come prima, i lavori di restauro sono stati infatti ridotti al minimo proprio per rendere indelebile il tragico ricordo dell'attentato di pochi giorni fa. In ogni caso non sarà facile dimenticare quel che è successo, le vittime innocenti, le immagini strazianti di chi è riuscito a salvarsi.
C'è chi ha sostenuto, e continua sostenere, che non sia più il caso di continuare a viaggiare, che il pericolo di attentati è ovunque e c'è chi dice che non bisogna fermarsi, che questi criminali non possono averla vinta e questo è il messaggio che lo stesso museo vuole dare con questa riapertura repentina.
La cultura non può fermarsi, non può morire e non possiamo smettere di cercarla, non possiamo smettere di promuoverla, non possiamo farci suggestionare. Le immagini delle ultime settimane, sono sconcertanti, siti archeologici dal valore impossibile da quantificare distrutti ma, come ci dimostra il museo del Bardo non dobbiamo arrenderci.
Ditemi la vostra.

domenica 22 marzo 2015

Passeggiata con sorpresa

E poi in un sabato pomeriggio come tanti ti ritrovi a passeggiare per le vie del centro di Poggibonsi, curiosando tra le bancarelle allestite dai negozianti per l'iniziativa "Sbaraccando", passando da una maglietta a un paio di scarpe che potrebbero fare al caso tuo, arrivi a una piazza Nagi particolarmente affollata e incuriosita da una radio posta al centro
Staranno girando un altro spot tipo quello della Tre di qualche anno fa? La piazza è la stessa ma non ci sono telecamere e neanche Raoul Bova, solo una folla di gente che continua ad aumentare intrigata, una bambina si avvicina alla radio, vera protagonista in questo momento, la accende e corre via, le note che ne escono sono di Bruno Mars - Marry you... La faccenda si fa interessante; due ragazze e un ragazzo arrivano al centro e cominciano a ballare, se la cavano bene, non c'è che dire, sembrano ballerini ma... Alla fine della prima strofa vanno via anche loro per essere sostituiti da un altro gruppetto di ragazze, qui c'è puzza di flash mob, ma quanti sono? Ok non è che se la cavano, sono proprio ballerini, uno di loro si avvicina a una ragazza che sembra essere qui per caso con alcune amiche, l'espressione di lei non sembra molto convinta però succede che la porta in mezzo alla piazza dove compare un ragazzo e l'espressione di lei cambia totalmente, credo si conoscano, credo di capire cosa sta per succedere e credo che da qui a pochi secondi si piangerà e tanto, si perché succede che lui si inginocchia e e tutti i ballerini intorno si inginocchiano e poi succede che lui tira fuori una scatola con l'anello, e succede che la musica finisce e che le lacrime non si fermano, quelle della coppia, che sprizza cuori da tutti i pori, come quelle dei testimoni. Già, questa coppia di sconosciuti, per la gran parte dei presenti, ha regalato una grandissima emozione a tutto il pubblico e tutto il contorno: la musica cantata da una semplice radio, il gruppo danzante, i sorrisi di chi partecipava e di chi guardava hanno reso il tutto ancora più coinvolgente, ancora più naturale, ancora più bello, trasformando un sabato qualunque in un sabato da ricordare. Indagando più a fondo si è scoperto che gli sposi erano veri, e su questo non c'erano dubbi, che i ballerini erano della scuola di ballo Lady Stefania di Poggibonsi e che la radio dalle mille emozioni era di uno di loro. I primi a ballare sono stati gli istruttori e le menti di tutto questo show: Salva, Veronica e Cristina, che nel giro di due mesi hanno organizzato tutto tra una lezione e l'altra e con la complicità dell'intero gruppo di allievi. Continuando ad indagare sono saltate fuori anche le foto delle prove e della "prima" scattate da una delle mamme.
Complimenti al futuro sposo per la proposta, complimenti alla futura sposa che si è meritata alla grande tutto questo, complimenti alla scuola per essere riuscita a far emozionare tutti, complimenti ai fotografi per le foto e per il montaggio finale del video. Aspettando il prossimo show

sabato 21 marzo 2015

Giornate FAI di primavera

Tornano le giornate FAI (Fondo Ambiente Italiano) di primavera, il 21 e il 22 marzo saranno tantissimi luoghi d'arte che apriranno le porte per mostrare il tesoro del nostro straordinario paese. Se non ne avete già approfittato in questa prima giornata, non perdete l'occasione per domani: 780 sono i siti che sarà possibile visitare a offerta libera. Sul sito web giornatefai.it, potrete visionare l'elenco dei luoghi da visitare in ogni città. Non ho ancora fatto la mia visita ma vi aggiornerò presto e voi dove siete diretti o dove siete stati?

Mercato Europeo a Rivoli

Che ne dite di un giro culinario intorno al mondo in questo primo fine settimana di primavera? A Rivoli, in provincia di Torino, fino alle 24 di domenica 22 marzo è possibile passeggiare tra gli stand del "Mercato europeo", organizzato dalla Fiva "Federazione italiana Venditori Ambulanti".
Definita come una mostra-mercato presenta 120 venditori provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa presenta i prodotti tipici che arricchiscono le tavole di tutti i paesi del globo: dalla paella spagnola ai cannoli siciliani passando per gli invitanti barbecue argentini e la porchetta toscana. A fare da contorno sono le bancarelle di bigiotteria russa, i saponi francesi e la birra irlandese.
Si tratta di un vero e proprio giro per il mondo alla scoperta dei sapori e delle tradizioni tipiche di questo modo così vario e proprio per questo fantastico. Se siete nei paraggi vi consiglio di non perdere l'occasione, il palato ringrazierà

domenica 8 marzo 2015

Lotta alla mafia

Mafia, quando penso a questa parola mi vengono in mente tutte le persone straordinarie che hanno cercato di combatterla pagando con la vita, uno di questi è stato Paolo Borsellino la cui vita è stata spezzata alle 16.58 del 19 luglio 1992 mentre entrava in casa della madre,in via d'Amelio a Palermo, con lui persero la vita i ragazzi della scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi. Quel giorno il Magistrato aveva con sé l'agenda rossa dalla quale non si separava mai e nella quale era solito appuntare le sue riflessioni e le descrizioni dei colloqui investigativi che teneva. Dell'agenda, a quasi 23 anni dalla strage, non si sa nulla. Sulla scia della sete di verità e di giustizia del fratello Salvatore Borsellino, il 15 luglio 2007, è nato il Movimento Agende Rosse; diverse sono le iniziative portate avanti dal Movimento e volte ad incoraggiare la ricerca della verità. Lo scorso 7 marzo si è tenuto, grazie al lavoro delle Agende Rosse e presso il Palazzo dei Congressi Santo Volto l'incontro Lotta alla Mafia al quale sono intervenuti la regista Sabrina Guzzanti, il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, Salvatore Borsellino, il sindaco di Messina Renato Accorinti, alla giornata organizzata dalle Agende Rosse grande assente il pm Nino di Matteo, ricordato più volte da tutti i presenti in sala per il suo impegno e per le minacce che è costretto a subire per il semplice fatto di fare bene il suo lavoro e di rendersi scomodo, per questo, ai piani alti del potere, il magistrato a poche ore dall'inizio del dibattito, ha dovuto rinunciare ad intervenire per motivi di sicurezza, quella sicurezza che dovrebbe essere garantita ai difensori della giustizia. Particolarmente toccanti sono state le parole di Borsellino, dettate dalla sua rabbia mista a voglia di giustizia e ricerca disperata della speranza che sembra aver perso ma che vuole ritrovare nei giovani, egli è infatti impegnato con le scuole perché è da lì che bisogna partire per stimolare un senso civico che possa cambiare le cose, perché le cose possono cambiare e lui è la conferma quando racconta di essere "scappato" da Palermo, da una realtà che non gli piaceva: è stata la perdita del fratello farlo tornare e a farlo impegnare per la giustizia. Il suo discorso non ha potuto mettere un freno alle lacrime di un pubblico informato e desideroso di un paese migliore.
Rotta dalla commozione è stata la voce del sindaco Acccorinti nei primi momenti del suo intervento ma, dopo pochi istanti, ha recuperato la sua energia che ha contagiato tutti i presenti, il sindaco ha posto l'accento su quanto sia fondamentale l'impegno di ognuno di noi nella lotta a questo fenomeno che continua a segnare negativamente il nostro territorio, non possiamo permetterci di dire che non lo possiamo fare perché mancheremmo di rispetto a quanti si sono battuti in nome delle nostre libertà.
Sabina Guzzanti ha invece parlato della difficile distribuzione del suo film La Trattativa e della voglia di vederlo che gli italiani le stanno dimostrando, al punto da non permetterle il rientro a casa per i prossimi due mesi, dice sorridendo. Si tratta di un film che, per tutta la sua durata, rende lo spettatore lucido offrendogli i mezzi per comprendere al meglio ciò che gli accade intorno e ciò che contamina il suo futuro, rende lo stesso spettatore attivo e lo stimola a continuare a parlarne anche dopo la proiezione, perché come ha affermato la regista, non si sta parlando della classica pellicola che richiede una pizza tra amici dopo il ciak finale ma di un qualcosa che mette in moto il cervello, i pensieri, le opinioni e perché no, fa venire voglia di attivarsi contro il prevalere di questo sistema tristemente corrotto; lo stesso sistema messo in luce da Marco Travaglio che mette in guardia dai nuovi politici che sembrano parte di un groviglio di "inciuci" difficilmente riconoscibili.
Emozionante è stato. inoltre, il video proiettato per concludere il dibattito, nel quale di Matteo si rivolge ai giovani invitandoli a non mettere da parte i propri ideali e a continuare a combattere per essei perché non sarà mai una battaglia persa, lo stesso video ha mostrato una folla di giovani pronti a scendere in piazza per lui, con una carica capace di togliere il fiato e commuovere.
L'incontro è durato più di tre ore e ha fatto uscire tutti i presenti arricchiti, con le lacrime agli occhi e con tanta voglia di fare, per noi, per le generazioni future e per tutti quelli che ci credevano e che hanno continuato a crederci fino alla fine dei loro giorni. Questa è l'Italia bella, l'Italia grande ed è da qui che dobbiamo ripartire, ognuno con un piccolo gesto ma che insieme al piccolo gesto delle altre persone andrà a formare qualcosa di grande... Io ci credo, voi? Mi sembra adeguato chiudere con Peppino Impastato, più volte nominato dai relatori e in particolare da Accorinti che apporrà una targa in suo ricordo nel suo ufficio. Anche lui "poteva come tanti scegliere partire, invece lui decise di restare"