martedì 23 febbraio 2016

The Danish Girl

Avete presente quella sensazione che si prova quando al cinema, le luci si riaccendono e tu ti ritrovi senza parole e con gli occhi pieni di lacrime? Questo, a mio avviso, è l'effetto che fanno i capolavori cinematogrifici e questa è la sensazione che ho provato dopo aver visto The Danish Girl.
Non avevo letto il libro che conto di leggere a breve e, onestamente, non sapevo molto di questa storia. Giusto per dare un'idea, si tratta della vita di Einar Wegener, pittore paesaggista noto per essere stato il primo transessuale documentato, a seguito della prima operazione per la riassegnazione sessuale, prese il nome di Lili Elbe. Ad interpretare questo ruolo, uno straordinario Eddie Redmayne che è riuscito a far vivere il personaggio, a far calare il pubblico nella vicenda, è riuscito a far gioire la sala con lui e a farla piangere con lui. Ad accompagnarlo Alicia Vikander nel ruolo di Gerda Wegener, moglie di Einar Wegener, la donna che rimase al fianco di Einar prima e di Lili poi fino alla morte di quest'ultima a seguito della seconda operazione legata al cambiamento del sesso (in realtà pare che le operazioni siano state più di due). Ho trovato strepitosa anche la sua interpretazione, neanche la sua parte era tra le più facili, Gerda è stata una donna che con estremo coraggio ed infinito amore è riuscita a rimanere accanto e, soprattutto, a supportare l'uomo che amava durante il percorso che l'avrebbe allontanato irrimediabilmente da lei.
Un film che parla di libertà: la libertà di essere ciò che si è; un film che parla d'amore: amore verso sé stessi: nel momento in cui Einar raggiunge la consapevolezza di essere Lili, per amor suo, decide di andare a fondo di essere quello che è e di battersi per diventare, a tutti gli effetti, Lili; amore verso la persona amata: Gerda ama Einar ed è per questo che è disposta a lasciarlo andare per far vivere Lili. Una storia che emoziona, che invita a riflettere.
Complimenti alla regia di Tom Hooper, noto per Il discorso del Re e complimenti a due giovani attori che, già con i lavori precedenti- penso a La teoria del tutto che ha visto protagonista Eddie Redmayne- hanno dimostrato di avere stoffa da vendere e ch,e sicuramente faranno, tanta strada.

martedì 2 febbraio 2016

Jules e Jim

In questo romanzo, l'autore Henri-Pierre Roché ha voluto raccontare la storia, forse autobiografica, di questa grande amicizia tra Jules e Jim grande al punto da permettere loro di condividere l'amore per la stessa donna, Kathe. Kathe,la donna che ameranno per gran parte della loro esistenza di un amore puro che mai li farà cedere ai sentimenti che più comunemente devastano i rapporti e devastano l'individuo: l'invidia e la gelosia. "Forse avrebbero potuto vivere tutti e quattro nella stessa grande casa di campagna, in cui avrebbero lavorato tutti, ognuno a modo suo...? Era questo il sogno di Jim. -Dati quattro esseri diversamente legati dall'almore, perché il risultato sarebbe stato necessariamente la discordia?-". Ameranno la stessa donna a modo loro, con passione uno, con devozione spirituale l'altro e anche lei, da parte sua, proverà amore per entrambi ma in maniera diversa e perchè dovrebbe esserci gelosia in questo? In una condizione del genere ognuno riceve la sua parte senza togliere nulla all'individuo che comuniemente è definito "rivale". Una storia audace per i tempi in cui il romanzo è stato scritto ma che anche oggi può destare sospetto, non so quanti di noi, in questi nostri empi moderni sarebbero in grado, avrebbero l'intelligenza, la lucidità di vivere ua condizione del genere senza farsi sopraffare dall'odio, dalla gelosia.
Una scrittura piacevole, scorrevole e coinvolgente fa vivere al lettore Un amore senza limiti e un'amicizia rara.