domenica 2 febbraio 2014
Zattere e velieri i più opposti destini
" .... Per quelli che l'attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d'azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro.
Al largo d'estate si incrociano zattere e velieri, i più opposti destini.
La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati.
Non risponde al saluto e all'aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro.
Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro.
Qualcuno di loro sorride a vedere l'immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così.
Qualcuno di loro dispera di un mondo così. " - Erri De Luca, Storia di Irene -
Leggendo Storia di Irene, sono rimasta colpita da questo passaggio, si parla di un viaggio diverso, un viaggio che a me non è toccato fare perché sono nata nella parte "fortunata" del mondo. Comunemente viene definito "viaggio della speranza". Donne, uomini, bambini afferrano le poche cose che hanno e fuggono alla ricerca di una vita semplicemente migliore, lontano da guerre, lontano dalla violenza, non importa cosa li aspetterà, sarà sicuramente migliore, sarà vita. Noi siamo qui a guardarli, gli sguardi spesso sono pieni di disgusto, di odio, "cosa vogliono?", "perché non stanno a casa loro" o ancora " ci rubano il lavoro, si prendono i nostri diritti". Prima di arrivare a queste conclusioni ci siamo mai fermati, anche solo per un attimo, a pensare alle loro vite, alla loro disperazione, a ciò che li ha spinti a salire su barconi improvvisati, senza avere nessuna certezza di arrivare a destinazione? Non è questa la sede giusta per parlare delle mie idee al riguardo mi piacerebbe però che tutti noi ci prendessimo un attimo per capire, per capirli o almeno provarci.
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