- Non posso disegnare! Fuori c'è troppo rumore!- Urlo a Yasmine.
- Adam, habibi, calmati. Ignorali e basta!
- Yasmine, dai uffa, dì ai bambini di smetterla! A te danno retta.
Yasmine abbassa la testa, lo fa sempre quando deve spiegarmi qualcosa di difficile e a me non piace.
Adam, habibi, sei abbastanza grande da capire che sta per cominciare la guerra.
È così che comincia Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra, Adam è un ragazzino siriano di quattordici anni affetto da sindrome di Asperger che ci racconta, attraverso le sue parole e i suoi quadri la guerra. Il suo mondo è a colori, tutte le sue emozioni sono associate a colori che riporta sulla sua inseparabile tavolozza per spiegarle a sé stesso e al mondo, verso la fine del libro afferma di sperare che qualcuno possa trovare i suoi dipinti per sapere cosa è successo.
Yasmine è la sorella, una sorella speciale che, da quando la mamma li ha lasciati a seguito di una malattia, si occupa totalmente di lui, Yasmine è il suo punto di riferimento, "la sua persona preferita" come la definirà più volte, l'unica dalla quale si sente capito. Il personaggio di Yasmine è molto forte, è una ragazza che rinuncia alla sua vita ed è pronta a rinunciare al suo amore per prendesi cura del fratello e lo farà anche nei momenti più duri di questa guerra nella quale loro, come tanti, sono vittime innocenti. Adam è Yasmine non sono soli, accanto a loro Isa, Khaled e Tareq: i loro fratelli e Baba: il papà, ed entreranno a far parte della famiglia la cugina Amira e il vicino di casa Ali che ha visto davanti ai suoi occhi lo sterminio della sua famiglia.
Il Ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra è un libro che utilizza il linguaggio semplice, il linguaggio di Asdam, e può, in questo modo, arrivare a tutti, è un libro crudo che non permette di trattenere le lacrime.
Grazie e complimenti alla giovanissima autrice Sumia Sukkar che con il suo linguaggio ci ha aperto una finestra su questa realtà che non sempre i giornali ci consentono di conoscere appieno e, ovviamente, grazie alla traduttrice Barbara Benini.
La casa editrice è Il Sirente e si occupa progetti editoriali non noti in Italia, attiva dal 1998, nel 2008 ha dato viata alla collana ALtriarabi che mette in luce la realtà araba contemporanea. Diverse sono le interessanti collane dell'editore legate anche alle inchieste, Il Sirente è stata per me una bella scoperta che devo al Pisa Book Festival, conto di al più presto di darim alla lettura di altri volumi, intanto invito tutti a leggere Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra di Sumia Sukkar èer una maggiore consapevolezza, per conoscere i terribili scenari di guerra che si aprono a pochi chilometri da noi.
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lunedì 1 maggio 2017
lunedì 30 maggio 2016
La Zia Marchesa
Finalmente ho un po' di tempo per parlarvi di un libro che ho amato molto: La Zia Marchesa di Simonetta Agnello Hornby. Avevo sentito delle ottime critiche sul conto di questa autrice ma non avevo ancora letto nulla. È stato amore a prima lettura, passatemi l'espressione infelice. La scrittura di questa donna è coinvolgente, le sue descrizioni sono ricche e mai prolisse, vocaboli siciliani sono introdotti ad arte e arricchiscono il testo dandovita ad un quadro immaginario ricco di sfumature. Ma veniamo alla storia, ci troviamo, verso la fine dell'ottocento, in una grotta scavata nella pietra in terra agrigentina, siamo in compagnia di Amalia che vive qui occupandosi della nipote Pinuzza, le loro giornate trascorrono lente e sono scandite dai racconti della stessa Amalia che ricorda Costanza Safamita, la sua Costanza, Amalia è stata la sua balia e in qualche modo ne è stata una sorta di mamma, lo si percepisce dai toni che sceglie par parlarne partendo dal 1859, anno della sua nascita, per poi arrivare al 1895, anno della sua morte prematura a soli 36 anni intraprendendo un viaggio temporale nella sicilia di fine ottocento. Si parla della vita difficile di Costanza rinnegata dalla madre che voleva un figlio maschio per il marito e per questo molto legata ad Amalia, si parla del rapporto con i fratelli e dell'affetto smisurato che il padre nutriva per lei, a fare da contorno il passaggio dai Borboni al Regno d'Italia con tutto ciò che ne ha conseguito.
La vita difficile di una donna raccontata con affetto materno e con una maestria che avvicina Costanza al lettore, facendogli provare le sue sensazioni, i suoi sentimenti trascinandolo nella sua vita, risucchiandolo, è questo l'effetto del libro è come se facesse penetrare il lettore nelle sue pagine. La scrittrice trasmette nelle pagine del suo scritto, anche il grande amore per la sua terra "A Palermo anche le pietre sudano sensualità" dice Domenico Safamita ammirando Palermo.
Un romanzo storico, una storia d'amore e, a tratti, un diario di viaggio. Un libro da leggere e rileggere
La vita difficile di una donna raccontata con affetto materno e con una maestria che avvicina Costanza al lettore, facendogli provare le sue sensazioni, i suoi sentimenti trascinandolo nella sua vita, risucchiandolo, è questo l'effetto del libro è come se facesse penetrare il lettore nelle sue pagine. La scrittrice trasmette nelle pagine del suo scritto, anche il grande amore per la sua terra "A Palermo anche le pietre sudano sensualità" dice Domenico Safamita ammirando Palermo.
Un romanzo storico, una storia d'amore e, a tratti, un diario di viaggio. Un libro da leggere e rileggere
sabato 16 aprile 2016
La Ragazza di Bube
Di Carlo Cassola,
Ediotre: Bur,
260 pagine
Mara è una ragazzina di 16 anni, frivola come è giusto essere a quell'età, Bube è poco più grande, egli è tutt'altro che frivolo, ha vissuto la Resistenza e ne è diventato un eroe. I due giovani si incontrano a seguito della Liberazione, Bube, tornando a casa, si ferma a conoscere la famiglia del suo giovane compagno rimasto ucciso. La sorella del compagno è proprio Mara, all'epoca sfacciata e quasi infastidita dalla estrema compostezza di Bube che, visibilmente innamorato, non esplicita l'interesse nei confronti della ragazza come vorrebbe lei. Dopo le iniziali reticenze, i due cominciano una storia d'amore ma saranno presto costretti a sperarsi a causa d un crimine politico commesso dal ragazzo. La ragazza, tra disperazione e incertezze deciderà di aspettarlo, con una maturità che stravolgerà il modo di essere sbarazzino che l'aveva caratterizzata fino a quel momento.
La ragazza di Bube racconta un amore vero, un amore giovane, un amore che conosce l'incertezza ma che trova la forza di reagire in Mara, una ragazzina la cui vita la porta a diventare donna all'improvviso e la costringe a prendere decisioni forse, estremamente importanti per la sua età.
Ma Cassola non si è limitato a scrivere un romanzo d'amore, l'autore, infatti, ha posto l'accento su un periodo storico rilevante per il nostro paese.
Vincitore del premio Strega è un libro consigliatissimo per chi vuole ripercorrere il periodo storico successivo alla Liberazione attraverso gli occhi di una giovane coppia dell'epoca.
Ediotre: Bur,
260 pagine
Mara è una ragazzina di 16 anni, frivola come è giusto essere a quell'età, Bube è poco più grande, egli è tutt'altro che frivolo, ha vissuto la Resistenza e ne è diventato un eroe. I due giovani si incontrano a seguito della Liberazione, Bube, tornando a casa, si ferma a conoscere la famiglia del suo giovane compagno rimasto ucciso. La sorella del compagno è proprio Mara, all'epoca sfacciata e quasi infastidita dalla estrema compostezza di Bube che, visibilmente innamorato, non esplicita l'interesse nei confronti della ragazza come vorrebbe lei. Dopo le iniziali reticenze, i due cominciano una storia d'amore ma saranno presto costretti a sperarsi a causa d un crimine politico commesso dal ragazzo. La ragazza, tra disperazione e incertezze deciderà di aspettarlo, con una maturità che stravolgerà il modo di essere sbarazzino che l'aveva caratterizzata fino a quel momento.
La ragazza di Bube racconta un amore vero, un amore giovane, un amore che conosce l'incertezza ma che trova la forza di reagire in Mara, una ragazzina la cui vita la porta a diventare donna all'improvviso e la costringe a prendere decisioni forse, estremamente importanti per la sua età.
Ma Cassola non si è limitato a scrivere un romanzo d'amore, l'autore, infatti, ha posto l'accento su un periodo storico rilevante per il nostro paese.
Vincitore del premio Strega è un libro consigliatissimo per chi vuole ripercorrere il periodo storico successivo alla Liberazione attraverso gli occhi di una giovane coppia dell'epoca.
sabato 2 aprile 2016
Philomena
Non ho visto il film Philomena e ho cominciato a leggere il libro pensando si concentrasse sulla ricerca del figlio perduto, in realtà, il racconto, scritto dal giornalista Martin Sixsmith, che aiutò Philomena a ritrovare il figlio, si concentra più sulla figura di quest'ultimo che, per tutto il corso della sua breve e travagliata vita, non smetterà mai di cercare la madre.
Philomena Lee è una ragazza madre che, del tutto ignara della vita, a 18 conobbe un uomo che la rese mamma senza che lei avesse la minima idea di come si mettessero al mondo i bambini; la ragazza fu spedita presso un convento irlandese non appena la sua condizione cominciò ad essere visibile. Le ragazze "ospiti" del convento, venivano sottoposte a continue umiliazioni perchè considerate peccatrici, rimanevano in convento per tre anni e i bambini venivano dati in adozione forzando il consenso delle madri naturali. Così, all'età di tre anni, Anthony Lee fu strappato dalle braccia della madre per essere affidato a una famiglia americana. Arrivati a questo punto Sixsmith comincia a raccontare la vita del piccolo Anthony che, una volta adottato prese il nome di Mike. Mike farà una brillante carriera ma, la sua vita, sarà sempre tormentata, e si placherà solo a ridosso della scoperta di una terribile malattia. L'ossessione per la scoperta delle proprie origini lo accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni. Il libro si conclude tornando a Philomena Lee che, dall'altra parte dell'oceano si chiederà ogni singolo giorno della sua vita dove possa essere il figlio fino a quando nel 2004 riuscirà a trovare il coraggio di confidarsi con la figlia avuta successivamente e che, a sua, volta, cercherà di assecondare la sua ricerca, chiedendo aiuto al giornalista, il quale raccoglierà il materiale ritrovato per dare vita a questo commovente libro. Una storia che narra l'amore tra una madre e un figlio, un amore che va oltre le distanze, oltre la cattiveria, oltre il perbenismo della chiesa. Una storia straziante che porta con sé un messaggio di speranza alle tante donne e ai tanti bambini che hanno vissuto sulla propria pelle questo strazio.
Philomena Lee è una ragazza madre che, del tutto ignara della vita, a 18 conobbe un uomo che la rese mamma senza che lei avesse la minima idea di come si mettessero al mondo i bambini; la ragazza fu spedita presso un convento irlandese non appena la sua condizione cominciò ad essere visibile. Le ragazze "ospiti" del convento, venivano sottoposte a continue umiliazioni perchè considerate peccatrici, rimanevano in convento per tre anni e i bambini venivano dati in adozione forzando il consenso delle madri naturali. Così, all'età di tre anni, Anthony Lee fu strappato dalle braccia della madre per essere affidato a una famiglia americana. Arrivati a questo punto Sixsmith comincia a raccontare la vita del piccolo Anthony che, una volta adottato prese il nome di Mike. Mike farà una brillante carriera ma, la sua vita, sarà sempre tormentata, e si placherà solo a ridosso della scoperta di una terribile malattia. L'ossessione per la scoperta delle proprie origini lo accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni. Il libro si conclude tornando a Philomena Lee che, dall'altra parte dell'oceano si chiederà ogni singolo giorno della sua vita dove possa essere il figlio fino a quando nel 2004 riuscirà a trovare il coraggio di confidarsi con la figlia avuta successivamente e che, a sua, volta, cercherà di assecondare la sua ricerca, chiedendo aiuto al giornalista, il quale raccoglierà il materiale ritrovato per dare vita a questo commovente libro. Una storia che narra l'amore tra una madre e un figlio, un amore che va oltre le distanze, oltre la cattiveria, oltre il perbenismo della chiesa. Una storia straziante che porta con sé un messaggio di speranza alle tante donne e ai tanti bambini che hanno vissuto sulla propria pelle questo strazio.
martedì 2 febbraio 2016
Jules e Jim
In questo romanzo, l'autore Henri-Pierre Roché ha voluto raccontare la storia, forse autobiografica, di questa grande amicizia tra Jules e Jim grande al punto da permettere loro di condividere l'amore per la stessa donna, Kathe. Kathe,la donna che ameranno per gran parte della loro esistenza di un amore puro che mai li farà cedere ai sentimenti che più comunemente devastano i rapporti e devastano l'individuo: l'invidia e la gelosia. "Forse avrebbero potuto vivere tutti e quattro nella stessa grande casa di campagna, in cui avrebbero lavorato tutti, ognuno a modo suo...? Era questo il sogno di Jim. -Dati quattro esseri diversamente legati dall'almore, perché il risultato sarebbe stato necessariamente la discordia?-". Ameranno la stessa donna a modo loro, con passione uno, con devozione spirituale l'altro e anche lei, da parte sua, proverà amore per entrambi ma in maniera diversa e perchè dovrebbe esserci gelosia in questo? In una condizione del genere ognuno riceve la sua parte senza togliere nulla all'individuo che comuniemente è definito "rivale". Una storia audace per i tempi in cui il romanzo è stato scritto ma che anche oggi può destare sospetto, non so quanti di noi, in questi nostri empi moderni sarebbero in grado, avrebbero l'intelligenza, la lucidità di vivere ua condizione del genere senza farsi sopraffare dall'odio, dalla gelosia.
Una scrittura piacevole, scorrevole e coinvolgente fa vivere al lettore Un amore senza limiti e un'amicizia rara.
Una scrittura piacevole, scorrevole e coinvolgente fa vivere al lettore Un amore senza limiti e un'amicizia rara.
mercoledì 20 gennaio 2016
Poteva andare peggio
I viaggi in treno sono fatti per leggere e per l'ultimo viaggio che ho fatto, ho scelto, anzi, mi è stato suggerito un libro che ho divorato nel corso delle due ore della tratta, il titolo è: Poteva andare peggio e l'autore è Gabriele Aprea, l'insegnante napoletano vincitore del premio Movimento Comico con Il mio psicanalista si è suicidato, che leggerò al più presto.
Vi consiglio caldamente di leggere Poteva andare peggio, ho riso dal primo all'ultimo rigo, ma non ditelo ad Aprea che definisce il suo scritto una via di mezzo tra "I dolori del giovane Werther" e "Le ultime lettere di Jacopo Ortis". Vi imbatterete in una serie di racconti, in alcuni sono sicura vi rispecchierete e in altri troverete la vera chiave di lettura di fiabe e cartoni animati che hanno accompagnato la vostra infanzia mentre, in altri ancora,vi verrà svelato il vero io di personaggi che, non vi svelo se nel bene o nel male, hanno fatto parte della storia mondiale. Non vi dico altro, buona lettura e fatemi sapere!
Vi consiglio caldamente di leggere Poteva andare peggio, ho riso dal primo all'ultimo rigo, ma non ditelo ad Aprea che definisce il suo scritto una via di mezzo tra "I dolori del giovane Werther" e "Le ultime lettere di Jacopo Ortis". Vi imbatterete in una serie di racconti, in alcuni sono sicura vi rispecchierete e in altri troverete la vera chiave di lettura di fiabe e cartoni animati che hanno accompagnato la vostra infanzia mentre, in altri ancora,vi verrà svelato il vero io di personaggi che, non vi svelo se nel bene o nel male, hanno fatto parte della storia mondiale. Non vi dico altro, buona lettura e fatemi sapere!
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