lunedì 1 maggio 2017

IL RAGAZZO DI ALEPPO CHE HA DIPINTO LA GUERRA

- Non posso disegnare! Fuori c'è troppo rumore!- Urlo a Yasmine.
- Adam, habibi, calmati. Ignorali e basta!
- Yasmine, dai uffa, dì ai bambini di smetterla! A te danno retta.
Yasmine abbassa la testa, lo fa sempre quando deve spiegarmi qualcosa di difficile e a me non piace.
Adam, habibi, sei abbastanza grande da capire che sta per cominciare la guerra.

È così che comincia Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra, Adam è un ragazzino siriano di quattordici anni affetto da sindrome di Asperger che ci racconta, attraverso le sue parole e i suoi quadri la guerra. Il suo mondo è a colori, tutte le sue emozioni sono associate a colori che riporta sulla sua inseparabile tavolozza per spiegarle a sé stesso e al mondo, verso la fine del libro afferma di sperare che qualcuno possa trovare i suoi dipinti per sapere cosa è successo.
Yasmine è la sorella, una sorella speciale che, da quando la mamma li ha lasciati a seguito di una malattia, si occupa totalmente di lui, Yasmine è il suo punto di riferimento, "la sua persona preferita" come la definirà più volte, l'unica dalla quale si sente capito. Il personaggio di Yasmine è molto forte, è una ragazza che rinuncia alla sua vita ed è pronta a rinunciare al suo amore per prendesi cura del fratello e lo farà anche nei momenti più duri di questa guerra nella quale loro, come tanti, sono vittime innocenti. Adam è Yasmine non sono soli, accanto a loro Isa, Khaled e Tareq: i loro fratelli e Baba: il papà, ed entreranno a far parte della famiglia la cugina Amira e il vicino di casa Ali che ha visto davanti ai suoi occhi lo sterminio della sua famiglia.
Il Ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra è un libro che utilizza il linguaggio semplice, il linguaggio di Asdam, e può, in questo modo, arrivare a tutti, è un libro crudo che non permette di trattenere le lacrime.
Grazie e complimenti alla giovanissima autrice Sumia Sukkar che con il suo linguaggio ci ha aperto una finestra su questa realtà che non sempre i giornali ci consentono di conoscere appieno e, ovviamente, grazie alla traduttrice Barbara Benini.
La casa editrice è Il Sirente e si occupa progetti editoriali non noti in Italia, attiva dal 1998, nel 2008 ha dato viata alla collana ALtriarabi che mette in luce la realtà araba contemporanea. Diverse sono le interessanti collane dell'editore legate anche alle inchieste, Il Sirente è stata per me una bella scoperta che devo al Pisa Book Festival, conto di al più presto di darim alla lettura di altri volumi, intanto invito tutti a leggere Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra di Sumia Sukkar èer una maggiore consapevolezza, per conoscere i terribili scenari di guerra che si aprono a pochi chilometri da noi.

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