lunedì 27 febbraio 2017

Quelle giornate un po' così

Oggi è una di quelle giornate che vanno un po' così, demotivate, aspetti risposte da possibili datori di lavoro, ma il telefono tace se non per ricevere il messaggino della persona con cui hai cominciato a collaborare e con la quale speri di poter concludere qualcosa, scrive dicendoti di posticipare l'appuntamento che avevate a domani e l'ansia ti macera mentre arriva un altro messaggino, questa volta da una tua amica: è un maschio e questa volta ne è certa, il bimbo che aspetta è un maschio e tu sei strafelice per lei, per loro, per te che avrai un altro frugolotto da coccolare, ma intanto pensi che tu sei qui, ancora qui ad aspettare risposte e a cercare di capire quale piega prenderà la tua vita e ti senti in un limbo, nella perenne attesa di una svolta. Qualche giorno fa leggevo la lettera che una ragazza ha scritto in risposta al gesto di Michele, mi ha colpito perché mi ci sono ritrovata, come lei neanch'io ho un sogno nel cassetto, ne ho tanti che cambiano sempre, i miei si adattano alle prospettive che mi si presentano e come lei, mi sento di avere tante competenze e allo stesso tempo è come se non sapessi fare nulla. Generazione trent'anni, dicono. Voi che ne pensate? Se ne sono dette tante, i nostri genitori si sono addossati la colpa, alcuni di noi hanno detto che invece la colpa è nostra, non lo so, so che questa è una giornata che va così, a volte mi capitano ed è giusto che sia così, ma non voglio piangermi addosso per troppo tempo e le faccio passare, mangio un po' di nutella, metto un po' di musica e scrivo, oggi va così, ma come dice il buon Neffa "oggi è solo di passaggio".

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