lunedì 7 dicembre 2015

Expo

Sono in ritardo per parlare di Expo?  Ormai sono più di due mesi che l'esposizione universale targata Milano ha chiuso i battenti, non sono riuscita a dirvi la mia oper motivi tecnici ma se mi è concesso recupero, ovviamente non per invitarvi a vedere le bellezze degli stand ma semplicemente per un confronto di opinioni, diciamo, a scoppio ritardato. Sono riuscita a visitare l'allestimento a fine settembre e se devo dire, ne ho avuto un'ottima impressione, da un punto di vista prettamente logistico, non posso che fare i complimenti agli organizzatori, le code c'erano ma erano tutto sommato ben gestite e soprattutto, scorrevoli, nella maggior parte dei padiglioni. anche se ho fatto anch'io le mie due ore di coda al padiglione Italia. Ho potuto dedicare una sola giornata alla visita, che avrebbe meritato un tour molto più approfondito. Ho percepito i diversi stand come delle vetrine che non avevano la pretesa di riassumere in pochi dettagli la storia, il vissuto di un paese ma, al contrario, volevano dare gli strumenti preliminari per meglio comprenderli e se possibile andare sul posto con una chiave di lettura più ricca. Personalmente credo che a tal proposito abbia funzionato alla grande il padiglione della Thailandia, con il suo "Ngob" il tradizionale cappello dei lavoratori del riso, che rappresentava l'area principale del padiglione e al cui interno veniva proiettato un video sugli elementi cardine dell'alimentazione del paese, proseguendo con la visita si veniva intrattenuti da un altro video, questa volta sulle tecniche culinarie e sui cibi importantissimi per la nostra nutrizione, come il riso di cui la Thailandia è il maggior esportatore, concludeva il percorso un'ultima proiezione sul Re Bhumibol Adulyadej, primo promotore, anche soprattutto dal punto di vista pratico, di un'agricoltura sostenibile. Confesso di essere stata particolarmente ignorante in materia, ho scoperto di conoscere molto poco di questo straordinario paese e se Expo mi ha dato la possibilità di colmare le mie lacune o di stimolare la mia curiosità ben venga. Se ha aperto gli occhi sugli stessi aspetti dell'Italia va benissimo. Come ho accennato poco prima, per visitare il padiglione Italia ho sperimentato una bella coda ma ero troppo curiosa di vederlo per lasciar perdere e non mi ha deluso,, anche qui ho scoperto vari elementi delle economie agricole regionali che, per la maggior parte, non conoscevo. C'è chi si è lamentato del fatto che non si sia toccato il tema della fame del mondo, problema da risolvere ma sicuramente in una sede più adatta, chi è rimasto deluso dalla mancanza di punti di degustazione, non era una fiera alimentare, Expo ha rappresentato la possibilità di far conoscere le realtà culinarie dei diversi paesi ma partendo dalla produzione, non voleva essere una trasmissione culinaria, io l'ho interpretato come un tentativo di stimolare la voglia di conoscere e comprendere e voi?

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