domenica 15 maggio 2016

Sole Alto

Due attori per tre episodi, tre storie d'amore che ci guidano attraverso la storia travagliata dei paesi dell'ex Jugoslavia degli ultimi trent'anni. Si parte dal 1991 con Ivan e Jelena, croato lui e serba lei, un amore contrastato dalle rispettive famiglie, un amore che sboccia nel momento in cui il sanguinolento conflitto tra etnie prende il via inesorabile; i due decidono di andare a trovare pace in città, ma l'odio tra popoli li vincerà.
Nel secondo episodio siamo nel 2001, Nataṧa e la madre tornano a casa, stabilendosi in una abitazione devastata dalla guerra che la madre decide di far sistemare ad Ante. Ante è un carpentiere croato che cattura l'attenzione della ragazza, potrebbe essere una normalissima attrazione se non fosse che la guerra è finita da troppo poco tempo, e le ferite degli animi non possono essere guarite da palate di cemento, la ragazza è ancora arrabbiata per vivere serenamente questa passione, Ante è croato, la sua gente le ha portato via il padre e il fratello e cedere significherebbe "tradire" i suoi cari, l'unica soluzione è mascherare l'interesse nei suoi confronti con il disprezzo e ci riuscirà benissimo anche quando la passione prenderà il sopravvento.
Arriviamo così al 2011 con Luka e Marija, il conflitto è terminato, lui torna a casa cercando di recuperare il rapporto con Marija e con il loro bambino, ma la guerra non è ancora abbastanza lontana e forse non lo sarà mai, le città cominciano ad essere ricostruite ma i cuori non riescono a guarire e non sarà facile riuscire a tornare alla spensieratezza del passato.
Un film carico di emozioni, un film nel quale la guerra non è mai ostentata, non è urlata non si vedono massacri, si percepisce come fosse sussurrata, ma lascia il segno come fosse un "grido nel silenzio", fa riflettere, le sensazioni e i sentimenti sono i veri protagonisti, i silenzi sono carichi di parole, di aspettative come si può notare dal finale del terzo capitolo, i dialoghi sono sostituiti dai suoni nell'episodio del 2001. Molto bella la fotografia che offre un reportage accurato di quegli anni, belle le immagini del "sole alto" sempre presente nei momenti più tragici.
Complimenti al regista Dalibor Matanić e agli attori protagonisti Tihana Lazović e Goran Markovic , due giovani attori che con la loro carica espressiva hanno dato un grande contributo alla buona riuscita di questo straordinario lavoro.

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